OLIVIA GIOVANNINI

PSICOMOTRICITÀ

SE SEI UN’ASSOCIAZIONE, UN CENTRO ESTIVO O HAI UNO SPAZIO DI LAVORO E TI INTERESSA ORGANIZZARE DEGLI INCONTRI DI PSICOMOTRICITA’ per BAMBINI, ADULTI o ANZIANI,
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oli.giovannini@gmail.com
 

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PSICOMOTRICITÀ EDUCATIVA e PREVENTIVA
condotta da Olivia Giovannini, laureata in Storia della Danza al DAMS di Torino; insegnante di danza, espressione corporea e ginnastica dolce/posturale; psicomotricista diplomata in Psicomotricità Educativa alla Scuola di Psicomotricità di Genova e iscritta all’elenco Professionale degli Psicomotricisti di ANUPI Educazione; formatrice; coreografa/performer/danzatrice e modella coreutica per Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova > www.oliviagiovannini.net
 
|| PSICOMOTRICITÀ per BIMBI 18-36 MESI ||
> mercoledì h. 16.00/16,30
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
 
|| PSICOMOTRICITÀ per BIMBI 3-6 ANNI ||
> mercoledì h. 16.40/17,30
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
 
c/o CENTRO MULTIFUNZIONALE IL GLICINE BIANCO
Corso Firenze 12, cancello su piano strada
fb: www.facebook.com/ilglicinebiancogenova
 
INFO E ISCRIZIONI:
oli.giovannini@gmail.com
whatsapp 340.3325142

 


 
PSICOMOTRICITA’
la Psicomotricità offre uno strumento utile allo sviluppo del bambino attraverso il gioco – tonico-fusionale, sensomotorio, protosimbolico e simbolico – in cui il movimento, il tono muscolare e la postura del corpo assumono importanza dal punto di vista espressivo e comunicativo.
L’attività ludica, proposta in un setting composto di oggetti non strutturati e di uno spazio/tempo adeguato per agire all’interno di una conduzione non direttiva, fa sì che il bambino entri in contatto con il proprio mondo interno (stabilendo rapporti con le proprie emozioni) ed esterno (stabilendo rapporti con i coetanei e l’adulto di riferimento), favorendo il procedere dello sviluppo affettivo, relazionale e cognitivo.
All’interno del setting, l’incontro di Psicomotricità si basa su rituali e regole che – permettendo lo svolgimento del gioco libero nel rispetto dei propri e degli altrui tempi e desideri – aiutano il gruppo ad elaborare ed interiorizzare le modalità necessarie per la convivenza in uno spazio/tempo condiviso. La Psicomotricità, infatti, è una pratica orientata da un’ottica d’inclusività, che si pone come tentativo di risposta ai bisogni di ciascuno, con le proprie differenze e peculiarità: coniugando conoscenze ed abilità in una dimensione operativa, l’esperienza psicomotoria costituisce un momento fondamentale di relazione e collaborazione rafforzando un ambiente sereno in cui giocare, esprimersi e apprendere in gruppo.
 
DESTINATARI
Il progetto si rivolge a bambini di età compresa tra i 2 e i 4 anni.
In questa fascia di eta il bambino è totalmente immerso nella fisicità: corpo e movimento sono la prima dimensione dell’azione e del gioco come costruzione del sé. Tale fase dell’infanzia è detta anche “periodo psicomotorio” proprio perché la corporeità è la modalità privilegiata per l’espressione del mondo emozionale interno del bambino e per l’incontro con il mondo esterno: tono, posture, movimento, gioco, spazio, tempo, oggetti sono ciò che consente al bambino di entrare in relazione con le sue emozioni e con l’ambiente esterno (gruppo di pari, adulti di riferimento, lo spazio). La Psicomotricità permette di favorire questa “vita prima delle parole” facilitando quel fare esperienza attraverso il corpo, il movimento e il gioco che è non solo la base della prima infanzia ma anche radice dello sviluppo successivo.
 
METODOLOGIA
La Psicomotricità è un’attività che – grazie ad una pedagogia indiretta fondata su un setting in cui si progettano spazio, tempo, materiali, patto sulle regole, presenza/ruolo dell’adulto – ha l’obiettivo di osservare, accogliere e restituire i vissuti interni implicati nell’azione del gioco. La pratica psicomotoria, quindi, è un modo di intendere le connessioni tra processi corporei, emotivi e cognitivi che si fonda sull’azione e trova campo nell’attenzione al comportamento del soggetto nel gioco.
La Psicomotricità si basa sul gioco come principio teorico e metodologia d’intervento, permettendo al bambino di vivere stati emotivi quali solo l’attività ludica infantile sa offrire e favorendo le due forme di gioco più tipiche dell’infanzia: il gioco sensomotorio, caratterizzato dall’utilizzo del corpo in senso dinamico e reale, e il gioco simbolico, centrato sul “far finta”.
Un punto fondamentale della proposta psicomotoria è la modalità di presenza dell’adulto, la sua capacità di sintonizzazione, di osservazione, accoglienza e accompagnamento delle dinamiche di gruppo e dei singoli, di rispecchiamento e restituzione dei vari vissuti attraversati dai bambini. Lo scopo della presenza dell’adulto è la facilitazione del gioco dei bambini e dell’espressione dei loro vissuti emotivi. Lo psicomotricista, quindi, conduce gli incontri con una modalità non direttiva, osservando dall’interno del contesto di gioco, cercando di comprendere quando giocare direttamente con i bambini o quando sono sufficienti piccole azioni, gesti, sguardi. Viene favorita, così, la libera iniziativa del bambino e si interviene – là dove necessario – per facilitare la comunicazione, lo sviluppo del gioco e l’evoluzione dei processi cognitivi. Seguendo il bambino nel dinamismo del suo pensiero noi ritroviamo il dinamismo del nostro pensiero. Cerchiamo insieme in una continua dialettica tra il loro pensiero e il nostro. Questa apertura reciproca si basa su una profonda e autentica comunicazione. Essa è possibile soltanto se l’adulto conserva la sua disponibilità: costante disponibilità al presente, a se stessi, al proprio corpo, all’oggetto, allo spazio, all’altro (da ‘Simbologia del Movimento’ – Lapierre, Aucouturier)
La conduzione non direttiva è resa possibile dalla progettazione del setting, caratteristica base dell’intervento psicomotorio in quanto sua cornice e territorio. Il setting comprende l’insieme delle condizioni costanti della Psicomotricità – la predisposizione di spazio, tempo e materiale di gioco, il ruolo dello psicomotricista, il patto sulle regole, la possibilità di dare spazio a pensieri e rielaborazioni – che ne fanno un contenitore spazio/temporale, materiale, relazionale e mentale. Costante, definito e protetto, esso diventa ambiente facilitante – in cui il bambino può attivare liberamente il gioco – e un luogo di riferimento che effettua una marcatura spazio/temporale attraverso una scansione di momenti quali, ad esempio, il cerchio iniziale, il tempo del gioco, il tempo del riposo, il riordino.
 
MATERIALI
I materiali proposti in Psicomotricità sono composti da oggetti non strutturati: ciò permette al bambino una libera sperimentazione di gioco attraverso la scelta – di volta in volta – di come utilizzare gli oggetti e di cosa farli diventare, sia in senso concreto che simbolico: cerchi, palle, palloncini e palline, tunnel, stoffe di differenti dimensioni e fogge, corde, materassini di spessori vari, scatole e contenitori, superfici su cui arrampicarsi, e altro ancora.
Materiali e spazi di gioco saranno idonei alle specifiche tappe dello sviluppo, la cui dinamica è un processo continuo e stratificato in cui le nuove conquiste si integrano con le precedenti, le inglobano e si compongono con esse.

 
 
 
L’attività si svolge nel rispetto dei protocolli COVID19
 
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Olivia Giovannini fa parte di Rete DanzaContempoLigure
fb: www.facebook.com/danzacontempoligure
web: www.retedanzacontempoligure.org
 
 


 

 

photo: Giulia Ferrando > www.giuliaferrando.it
grafica: Simona Cova – R&P Informatica > www.rpinformatica.com